Come sapete, a Näak la tutela dell'ambiente è una delle nostre maggiori preoccupazioni. La natura è il nostro parco giochi e vogliamo preservarla. Naturalmente Näak sostiene poi le azioni di @runecoteam che incoraggia il "jogging ecologico", chiamato "plogging". Per saperne di più sul plogging e sulle sue origini, abbiamo avuto la possibilità di incontrare (virtualmente) @JamesGuilbaud, ambasciatore di @runecoteam a Montreal. Ecco cosa abbiamo imparato:
Cos'è @runecoteam?
Tutto è iniziato 5 anni fa quando Nicolas Lemonnier, il francese all'origine del movimento, ha pubblicato su Facebook la foto di un pezzo di spazzatura che ha raccolto mentre faceva jogging. La sua foto ha avuto un grande successo. Di fronte a questo entusiasmo, Nicolas Lemonnier ha deciso di creare un movimento con il motto: "1 corsa = 1 spreco".
"1 corsa = 1 scarto"
Il principio è semplice: invita ogni corridore a raccogliere almeno un rifiuto mentre fa jogging, a immortalare il suo gesto con una foto e a postarla sulle reti per invogliare gli altri a seguire il movimento. 5 anni dopo, la piccola azione di Nicolas Lemonnier in Francia è diventata un fenomeno mondiale. In Svezia è stata addirittura creata una parola per designare questo jogging ecologico: il "plogging". Questo termine è una contrazione di "plocka upp", che significa "raccogliere" in svedese, e fare jogging. La pratica è semplice e consiste nel raccogliere la spazzatura mentre si fa jogging.
James Guilbaud è arrivato a Montreal 2 anni fa ed è originario di Nantes, dove il movimento è nato in Francia. Egli sottolinea che questo movimento è fondamentalmente un'iniziativa individuale e che non è necessario raccogliere tutta la spazzatura che si trova. Il principio del progetto è soprattutto quello di dimostrare che se ogni corridore raccogliesse un rifiuto ad ogni suo allenamento, il nostro pianeta sarebbe molto meno inquinato. Ovviamente, @runecoteam Da solo non riuscirà a ripulire il pianeta, ma James è convinto che tante piccole azioni possano portare ad azioni più grandi. Inoltre, il plogging non è solo per chi fa jogging, ogni atleta può raccogliere i rifiuti a modo suo: in bicicletta, pagaiando o correndo! Come dice James, è importante sensibilizzare tutti, perché è il parco giochi di tutti.
Raccolta collettiva dei rifiuti per un maggiore impatto
Per avere un impatto maggiore, @runecoteam talvolta porta avanti iniziative collettive. Nel 2018, ad esempio, sono riusciti a riunire 400 persone a Nantes (Francia) per una raccolta collettiva dei rifiuti. Tutte le generazioni hanno risposto alla chiamata: dai bambini agli anziani e agli adulti. Come sottolinea James Guilbaud nel nostro live report, l’obiettivo non è solo raccogliere i rifiuti, ma anche insegnare alle persone, ad esempio, a riciclare.Alla fine, unendo le loro forze, queste 400 persone hanno raccolto non meno di 352 kg di rifiuti. Più recentemente, questa bella iniziativa è stata ripetuta a Montreal e ha riunito 115 persone. Ancora una volta erano presenti tutte le generazioni. In solo 1 ora sono stati raccolti 272 kg di rifiuti.
La pandemia del virus corona ha ovviamente rallentato il processo. Sebbene il virus fosse appena apparso in Francia e le sue modalità di trasmissione rimanessero incerte, @runecoteam ha preferito non correre rischi e ha invitato la propria comunità a smettere di raccogliere rifiuti per tutelare la salute pubblica. Di conseguenza, si è verificata una significativa diminuzione del numero di ambasciatori. Da allora, l'attività è ripresa lentamente, e i corridori sono invitati a prendere tutte le precauzioni necessarie per raccogliere i rifiuti: indossare guanti, lavarsi le mani, non toccarsi il viso... James Guilbaud sottolinea che, anche se la pandemia di coronavirus ha ha rallentato la raccolta dei rifiuti, non l’ha fermata. Ad esempio, @runecoteam ha effettuato per la prima volta una raccolta dei rifiuti virtuale, che sembrava essere un successo.
Anche la città ha un ruolo da svolgere
Inoltre, James Guilbaud resta convinto che non solo il cittadino ma anche la città abbia un ruolo da svolgere nel limitare i rifiuti. La città può contribuire, ad esempio, aumentando il numero di bidoni della spazzatura nelle zone più inquinate o aumentando la frequenza della raccolta pubblica dei rifiuti per evitare che i rifiuti volino via o vengano spostati dagli animali selvatici.
Alla fine, James insisterà sul fatto che tutti possiamo partecipare a questa pratica ecologica. È un gesto semplice che richiede pochissimo sforzo ma che può avere un grande impatto. Purtroppo dobbiamo "semplicemente" uscire di casa per trovare la spazzatura nel nostro quartiere. Tutti possono aiutare al proprio livello.
Non esitare e lasciati coinvolgere: alla tua prossima corsa, raccogli un rifiuto, scatta una foto e pubblicala utilizzando i seguenti hashtag: #runecoteam e #1run=1run. Il pianeta ha bisogno di te!
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