Nel nostro ultimo aggiornamento, la squadra della spedizione Akor era diretta al rifugio di Aziz, il loro contatto a Resolute Bay. Si trovavano quindi in una settimana piuttosto difficile: dovevano attraversare un enorme lago lungo 85 chilometri (lago Ennadai) sotto un vento implacabile. Il 6 settembre il vento si è calmato, poi si è invertito, tanto che con vento a favore hanno completato una giornata di 75 chilometri! È stata di gran lunga la giornata più efficiente della spedizione e la squadra ha goduto della spinta morale.
Dopo questa giornata spettacolare, i nostri amici sono arrivati al lodge di Aziz, dove sono stati accolti molto gentilmente. Ad attendere la squadra c'era la famiglia Weber, il cui padre (Richard Weber) è incaricato di guidare tutte le spedizioni previste al lodge. Da lì vengono organizzate spedizioni nelle zone più grandiose e remote.
Richard Weber è un avventuriero di alto livello che ha raggiunto il Polo Nord ben sette volte. È uno degli idoli di Guillaume e Nicolas. Potete immaginare le discussioni che si tengono sui paesaggi selvaggi e sulle possibili esperienze di pre-morte.
C'erano, oltre alla squadra della spedizione Akor, circa 30 persone al lodge. I membri della spedizione, a grande richiesta, hanno presentato il loro progetto, al termine del quale hanno gustato abbondanti pasti accompagnati da buon rum e birra. Erano persino dotati di tende lussuose e di una doccia. Coccolati e coccolati, per usare un eufemismo!
Dopo essersi riempiti la pancia, lavato i vestiti e raccolto le provviste, la squadra si è diretta direttamente al Saskatchewan. Si sono recati al Lago Kasba, dove il vento li ha nuovamente fermati, costringendoli a prendersi una pausa di due giorni. È diventato un tema comune per la squadra sospendere la spedizione e aspettare che il tempo migliori.
Dopo aver ricominciato, la squadra ha presto raggiunto il Four Corners Stone Monument. Questo monumento è stato eretto nel punto esatto in cui si incontrano il territorio del Nunavut, i territori del Nordovest, il Manitoba e il Saskatchewan. Dopo alcuni passi in ogni provincia e territorio, si incamminarono verso un fiume senza nome, caratterizzato dal suo ripido dirupo.
Tagliati in sezioni pianeggianti e separati da cascate, dovevano remare in pianura e trasportare le cascate, a volte in condizioni estremamente difficili. In effetti, la foresta ora è molto fitta. Trovare sentieri attraverso boschi così immensi è un vero enigma. Si può dire con certezza che potrebbero combattere un terreno accidentato con una canoa sulle spalle mentre leggi questo.
Si prevede che la squadra risalirà il fiume fino a un'altitudine di 425 metri, quindi scenderà un altro spartiacque fino al lago Wollaston, nel nord del Saskatchewan, dove dovrebbero arrivare il 24 settembre.
Il morale del gruppo è sempre buono, ma soprattutto perché sappiamo tutti che la parte in canoa è quasi finita. Auguriamo loro buon vento (letteralmente) per i loro ultimi 9 giorni di canoa!
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